sabato 28 gennaio 2012

Almeno hai fatto qualcosa

«Dobbiamo iniziare a far passare messaggi culturali positivi. Dobbiamo dire ai nostri giovani che se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato, se decidi di fare un istituto tecnico professionale sei bravo e che essere secchione è bello. Almeno hai fatto qualcosa» articolo del corriere

premessa. la positività si genera grazie all'apertura globale. non grazie a una pessima comunicazione.

primo punto. d'accordo che a 28 ci si fa qualche domanda se si è ancora a cercare di laurearsi ma bisogna vedere il piano di studi che si para di fronte allo studente e come è inserito nella vita dello stesso.

secondo punto. essere secchione è brutto da dire ma dovrebbe essere la stessa università a invogliare a studiare con temi di attualità e di ricerca spinta all'innovazione culturale.

terzo punto. se lo stato non promuove per niente le politiche giovanili e le aziende fanno orecchie da mercante all'inserimento di nuove forze e accostamenti per passare l'esperienza da parte di chi è già inserito, non dico lo stage ma proprio un praticantato vecchia maniera e corsi interni all'azienda. non si nasce imparati e nemmeno con 10 anni di esperienza sul campo senza mai esserci andati.

quarto punto. dire "almeno hai fatto qualcosa" è come dire niente. "lei cosa ha fatto? qualcosa." come reagireste a essere o quello che fa fare il colloquio o quello che fa il colloquio a domanda e risposta del genere? sembra di andare avanti a occupare il tempo con cose a caso.

quinto punto. si argomenta sempre e meticolosamente la propria affermazione in modo tale da non essere fraintesi. dall'altra parte less is more ma ricordiamo god is in detail. per cui mio caro martone, viceministro del lavoro che non troviamo noi giovani, o le spari meno cruenti e più legate ai fatti o si fa meglio a star zitti. qua la gente passa il tempo tra un annuncio e l'altro, tra un concorso e un corso di aggiornamento, tra un colloquio e un lavoro in nero, tra mille promesse e falsi dei.

il lavoro non si crea dal nulla se non ci sono i soldi.

giovedì 26 gennaio 2012

This is the time

Tutti negano e lo rimandano. Oggi è il momento di capire che bisogna andare oltre.
La vita quotidiana si scinde da quella professionale.
Da una parte la propria vita e dall'altra il lavoro.
A lavoro Windows e Mac osx per gestire computer complessi e lavori complicati. A casa, per la strada e in macchina Android e iOs per aiutare a sopravvivere alla giornata. Rimane come punto tradizionale la zona ludica o quasi per la casa.
Tre momenti della vita per capire che è diventato tutto più leggero e pratico. Nessuna necessità di ingombrare con torri e apprarecchi rumorosi la casa e le borse. Tutto è diventato silenzioso e tiepido.
Nessuna necessità di cercare strane prestazioni e postazioni.
La tecnologia diventa conviviale.
Questo è il tempo dove tutto è chiaro e alla mano.

Tutto il potere dell'universo in un minuscolo spazio vitale

Come diceva il genio di aladin della disney, tanta potenza in poco spazio.

Nel caso del genio è il rapporto tra lui e la lampada. Nel caso della vita quotidiana si tratta della tecnologia che sta diventando sempre più miniaturizzate e matura rispetto al passato.

Miniaturizzazione non è indice solo della riduzione di un hardware consolidato come il computer desktop e nemmeno del laptop. Miniaturizzazione è solo delle componenti che aiutano a sviluppare prodotti digitali di nuova concezione.

Il contesto di questa riduzione di dimensione, ma anche di prezzi, vede nuovi modi di interazione con l'oggetto. L'interprete è la nuova generazione di sistemi operativi.

Gli OS non sono più prodotti da super user per super user ma da un team di sviluppo che analizza un contesto quotidiano composito e variegato in cui è necessario funzionare istantaneamente.

Tanta potenza al servizio di tutti permette di sopravvivere alla giungla della città.


sabato 7 gennaio 2012

Alla faccia dei maya noi ci saremo ancora

Un anno fa si parlava di un mondo nel vortice della crisi, tecnologia rivoluzionaria in arrivo e numeri da capogiro. Oggi si parla ancora di tutto questo ma il contesto parte da un punto diverso.
Oggi i tablet, Android, Facebook, kinect e tv3d sono nelle case di molti come standard di vita. Togli un pezzo di questo puzzle e vedi l'ira di molti. Internet è la cornice che li contiene e le amplifica per aiutare a esprimere tutti. Senza questa base di network ogni pezzo è inutile e si tornerebbe direttamente negli anni 90.
Molti pensano che internet ci sia e basta ma bisogna ricordare che se ci lamentiamo che non ci carica le immagini o il piano dati non basti o le wifi non sono libere è colpa di come è arretrato il sistema legislativo a riguardo. Ogni quartiere o città o comune stabilisce patti con aziende per far pagare a tempo le connessioni. Non è normale questa cosa oggi.
Oggi si parla di internet come bisogno a livello di base dell'espressione democratica umana. Ogni sorta di limitazione è dittatura.
Il wifi cittadino produce onde molto gravi per la persona e di certo obbligare molti a installare una rete privata è rendere possibile che molti in futuro abbiano problemi di salute.
Le reti 4g sono ancora peggio perché i cellulari sono portati a pelle e nel lungo periodo faranno peggio anche se il periodo è inferiore rispetto al wifi.
Il piano è chiaro. Meno e libero. Meno antenne ma ben distribuite per corti raggi. Antenne libere per tutti così che non sia necessario strani abbonamenti per pagare un servizio base.
Nel primo caso permette le coperture anche là dove la connessione cellulare non sia possibile. Mettiamo a confronto una pessima ricezione in un vicolo di case o nel silos di parcheggi sotto la piazza contro una moderata connessione a internet via wifi. Nel secondo contesto è tutto garantito dai vari software e senza grossi problemi e inoltre chi fornisce per esempio il parcheggio può sapere se ci sono ancora persone all'interno per questioni di sicurezza pubblica.
Il secondo caso permetterebbe a molti di gestire molte comunicazioni ma anche di rendersi meno schiavi della casa. In italia gli internet cafè sono una minoranza che non aumenta. Chi usa il wifi vede prima di tutto la casa, poi il luogo di lavoro e studio, biblioteche poche, qualche area pubblica ma solo in estate e infine gli internet cafè. Questi ultimi non sono attrezzati per supportare chi arriva col pc, tablet e smartphone. Non sono come quei locali per LAN party. Sono ancora dei Bar che offrono la connessione wireless e niente più. Mancano quindi prese elettriche, comodi posti a sedere e molti posti a sedere. Antenne libere inoltre permette di non essere limitati negli spostamenti ma di poter tenere la connessione aperta per comunicazioni in real time come oggigiorno è norma.
In conclusione il 2012 iniziato vede solo un update dell'hardware ma i concetti vanno compresi meglio dal grande pubblico che attualmente sa solo tirare fuori i soldi senza pensare come parte dei politicanti. Internet deve essere libero da censure ma anche di libero accesso senza creare problemi inutili come il sovraffollamento delle antenne e delle parabole TV. Le persone devono comprendere meglio quanto sia cambiato in tutto il mondo e quanto l'italia sia peggio.