Da ogni strumento si impara a conoscerne i limiti per tirare fuori quello che vogliamo esprimere.
Fuori da ogni dubbio risalta la distanza che pone lo strumento rispetto l'idea e la realtà. Più lo strumento non deprime durante l'uso il proprio utente più questo troverà facile tirare fuori la creazione.
Più uno strumento é medium e allo stesso tempo coscienza del mestiere e più ci sarà una espressione corretta di quanto si vuol fare.
Mettiamo una matita contro un tecnigrafo.
Il lapis permette ogni sorta di rappresentazione ma solo col tecnigrafo si arriva a una vera precisione.
Nel mondo digitale un blocco note contro indesign o un editor di html é come dire che se sai tutto puoi scriverlo come codice di sana pianta; ma se lo strumento é per la carta ci sono programmi come indesign che ci aiutano in ogni scelta e allo stesso modo sappiamo che se deve essere per il web non dovrei usare quello per la carta.
Il tutto gira intorno a quello che é una vasta scelta che ci avvicina al mestiere e non ci rovina.
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