martedì 18 maggio 2010

Prospettive da creativity day – giorno primo


Ecco il primo giro di boa della due giorni più intensa di corsi specialistici offerti negli ultimi mesi in italia.

Dovendo scegliere ho trascorso il tempo nei seminari che trattavano o di programmazione per web o per device di nuova generazione. Il tutto condito dalla rapida incursione nel contest delle magliette.

Da quello che è sembrato è che molti hanno rinunciato a esserci in questo primo giorno e quindi le sale non pullulavano alla stregua della premiere italiana di adobe che si è tenuta a inizio mese, con risultato di sale mezze piene e molti posti da poter scegliere.

Dalla parte quindi di questa scelta della programmazione invece della parte creativa ha fruttato un po' di opinioni sui prossimi mesi.

La prima sessione riguardava le prospettive offerte da microsoft in alternativa all'uso di flash come supporto di contenuti digitali per intrattenimento e affini sia per web che per smartphone che per xbox. Questa prospettiva quasi rosea la metterei in nero perchè di telefoni con il tanto atteso sistema zuniano di redmond non c'è neanche l'ombra, alla faccia degli sviluppi degli android a discapito di iphone e rim.

La parte rosea rimasta di questa tecnologia è un accorgimento per la maggiore pulizia rispetto alle prime versioni, ricordando che ora siamo alla release 4 in meno di 3 anni. Da una parte si è complicato nello sviluppo del sistema che offre ma si è migliorato per i supporti che offre per lo sviluppo.

In questo momento ci si trova come per adobe con due tools: uno per designer e uno per developer.

Piano piano ha finalmente preso piede l'expression studio, cosa che doveva far morire publisher e invece si è cercato una sua nicchia molto folta. Risultato è un piccolo visualstudio per neofiti o per pigri, come flash catalyst è per flash professional e flex. Ne risulta un programma più intuitivo con tools come l'ambiente di sketching, simile al pensiero di fireworks per dreamweaver, con l'aggiunta della possibilità di interagire con una prima mole di dati.

Tutto questo spalmato su due sessioni.

Al pomeriggio ci sarebbero dovute essere due sessioni riguardanti il marketing ma a causa di problemi tecnici, soventi per acrobat connect, una è saltata.

L'ultima sessione rimasta di marketing ha svelato un po' di pensiero laterale a riguardo del comportamento da avere nello sviluppo del progetto di marketing virale e di come certe operazioni non riescano del tutto a salvare la faccia. Molto interessante è stato l'apostrofo sull'uso dei media in italia a differenza degli usa e sui risultati negli acquisti.

Il risultato poi del contest è stato a favore, a cui sono molto d'accordo, di una maglietta che accusava il poco temo che ci era stato dato (15 minuti) per la produzione dell'illustrazione. La scritta intorno a una clessidra recitava “designer needs time”.

A conclusione della giornata una sessione di tips and tricks della nuova cs5 per indesign e flash catalyst alla faccia dei programmatori che si sbattono per risultati sbalorditivi.

Poi guardiamo domani come un as3 va in 3d in 6 ore di corso full immersion.

lunedì 3 maggio 2010

vespisti :)

News dal passato

Ci vuole poco per capire quanto é più facile usare i dispositivi elettronici oggi di quanto non lo fosse trent'anni fa.
Ci sono cose che pochi penserebbero umanamente credibili come il solo pensare di avere 256 colori e dei tasti funzione. Non dimentichiamoci di chi doveva riavvolgere i nastri con le matite per poter caricare il programma sul commodore.
L'era informatica attuale non pensa neanche più di avere con sé i dati ma di sapere solo come raggiungerli. Ora é semplice collegarsi a differenza di quando ci si provava col 14kbs.
Oggi si pensa che l'interfaccia debba dire tante cose ma una volta la schermata azzurra era la più invitante rispetto a una nera.
Un pò tanto é cambiato ma le aspettative rimangono sempre tante e sembrano costanti.
Essere stupiti, aggiornati e rallentati dal cambiamento sono la normalità per l'utenza media. L'elitè di chi tiene il passo condiziona e invecchia come un parlamento di nobili eterni. Si cambia solo per migliorare quel poco di marcio che dà fastidio e non quello che non funziona.
Perché quattro tasti o tre per un comando che una mano non riesce a usare bene il contorsionismo sulla tastiera? Perché ridurre e sovrapporre i tasti? Perché nascondere alla vista i tasti?
Sono quesiti poco insolubili, come l'aspirina nell'acqua depurata.