mercoledì 30 marzo 2011

Leggi importanti per il quotidiano digitale parte.2

La legge di tesler per il mondo informatico sembra una filosofia di vita ma anche una spiegazione all'esistenza dei manuali di prodotti pure semplici. La conservazione della complessità ricorda che non esiste una vera riduzione dei compiti ma una mediazione tra l'entità delle operazioni in gioco per un fine e la dimensione del risultato del fine stesso. In altre parole se per ottenere 10 vogliamo spendere 5 in realtà andiamo a spendere 10 nel complesso delle operazioni per spendere 5. Molto divertente che nel campo informatico tutto questo è dimostrato da prodotti come quelli di apple che nonostante cerchino di far risparmiare tempo sulla velocità data dalle prestazioni gli utenti sono costretti a comprare manuali per apprendere l'uso. Ovviamente da notare che quanto enunciano fitt e tesler sono considerazioni che nei primi anni 90 hanno portato i prodotti apple nella vita quotidiana ma anche a flop clamorosi come il newton. Al giorno d'oggi si vede invece sul fronte di prodotti tablet e smartphone dove qua avvenendo una migrazione della rinata apple a android e tutti i prodotti google. Questo effetto è dovuto a una maggiore offerta del mercato rispetto al monopolio, prima di nokia, poi di palm, passando da blackbersy, terminando su apple, ma anche da uno sviluppo di interfaccia e esperienza d'uso legata al principio principe dei prodotti toyota: pokayoke. Il termine giapponese indica la progettazione spinta a rendersi semplice nello sviluppo stesso e non solo nell'ultimo miglio. Il fattore rintracciabile su android e windows phone permette a molti di capire cosa devono fare. Interessante notare quanto il connubio del mondo del computer e quello del telefono mobile abbia generato i migliori esempi per l'apprendimento e l'uso di strumenti di media grande complessità, fornendo ora la domanda sul perché non possiamo usare questi come veri strumenti di lavoro digitale?

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