venerdì 7 ottobre 2011

Un'idea e un fine

Direi che nell'ultima settimana molto ho visto confondere a riguardo di cosa fare per un progetto e molto avrei voluto fare per renderlo completo. Iniziando proprio dall'idea stessa che avrebbe animato il progetto stesso.
Mettiamo che di siti web interattivi ne abbiamo abbastanza e non sia una soluzione nuova oggi con un team di ricerca non formato totalmente sulle nuove tecnologie. Mettiamo pure che il progetto non fosse altro che uno specchio della realtà di un macro gruppo di ricerca che ha grossi problemi di rendersi conto di quello che è una domanda ministeriale.
I beni culturali per molti versi vengono pubblicizzati come la prima risorsa del bel paese nonostante ci sia una crisi che colpisca tutto il globo. Il pensiero dell'idea progettuale dovrebbe rispondere con una soluzione valida e alternativa al momento attuale. Il momento attuale rispetto al resto del mondo è inoltre arretrato tanto da farci vergognare di cosa proporre come ricerca. Ne so più di quello che serve nonostante la richiesta, questo un motto che ormai va avanti nell'università. Voi che mi leggete abbiate paura di questo.
L'idea era proporre qualcosa che permettesse di andare oltre l'oggi, aprirsi al domani che in altri paesi si vive, e di superarli di altri 20 anni, spendendo pochissimo. Chi non vorrebbe questa soluzione con una brillante idea? Non sono narcisista nè megalomane.
Si parlava semplicemente di una piattaforma para-web con possibilità di deployment multiplo, cross platform, per distribuire contenuti in base alla domanda e al contenuto. Parole che in questi giorni facevano rishiare l'inquisizione galileiana.
Alla fine un "eppur si muove" a me è scappato, sottolineando quanto ci abbiano castrato.
Gelmini fuori!

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