martedì 23 novembre 2010

Revit é più apple di archicad

Nel mondo quello che si aspetta dal futuro é tanto complesso ma non tutto prevedibile.
Aspettare non porta a innovazione se si conosce il risultato.
Vedere oltre il proprio naso fa conoscere gli altri ma soprattutto ci fa confrontare con altre idee.
Una prospettiva meno grandangolare rende più oggettivo l'obiettivo e vi aiuta a comprendere le opinioni.
Nel caso del Bim in studio é stato utile studiare senza confronti archicad poiché due anni fa era il leader per la sua semplicità di uso e interfaccia. Fortunatamente il mutamento continuo, le criticità e la concorrenza fanno il loro dovere in un ambiente stantio come quello del cad architettonico. Tutti sanno come lucidare su autocad ma nessuno sa applicare teorie legate al progetto e non allo strumento.
Oggi revit ha superato la barriera della prima utenza e dei problemi tecnici.
Nonostante archicad rifletta il motto userfriendly di apple si é fossilizzato su un sistema sempre uguale a se stesso da 20 anni senza grosse novità per chi lavora come utente e operatore.
Uscire dal bozzolo e pensare in maniera più parametrica e meno programmatizzato é un pensiero che si vede in revit dove gli oggetti non passano mai da un'interfaccia tipo visual studio ma attraverso un sistema di disegno.

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