mercoledì 1 luglio 2009

come mai tutto quel gpl?

ragionamento limpido della sera ma con tanta verità.

iniziamo dalla fine con decine di morti, feriti e dispersi. si tratta di quanto è successo a viareggio.

fintanto che sono treni merce poteva accadere come a prato, solo un lieve, come direbbere quelli di trenitaglia, difetto al materiale rotabile. questo avrebbe causato solo dei ritardi nelle consegne, simile alla neve a genova e affini dell'inverno scorso.

la cosa non stupisce visto che i treni in italia cadono a pezzi e specialmente i merci sono rugginosi. salta proprio all'occhio di tutti i viaggiatori che se li vedono fermare sotto il naso nelle stazioni.

ora un passo indietro.

il treno trasportava qualcosa che non era merce ma combustibile. di benzina in italia ne abbiamo ma la trasportiamo tramite tir, il che farebbe molto scalpore data la pessima politica dei trasporti diretti indirettamente da fiat-iveco per lo sviluppo di autostrade al posto della ferrovia. ce lo dicono persino nel format "la storia siamo noi" che abbiamo guadagnato un rapido sviluppo dell'asfalto contro la ferrata, con enormi difetti di costruzione ovunque.

ecco il primo inghippo.

si tratta di gpl.

a cosa ci serve tutto quel gpl???

nessuno a quanto pare non si è posto la domanda ma sarebbe molto natuale.

cerchiamo di fare mente locale a cosa c'è prima di quel treno.

ci sono delle pubblicità, guarda a caso, di auto.
lo stato fa svendere le auto a combustibile alternativo.
sembra molto intelligente la cosa ma fra tutte le scelte alla fine cosa useremo come veicolo? fiat, guarda a caso, che ha messo a tutti, o buona parte di questi, l'impianto di conversione a combustibile alternativo.

il prescelto di fiat e, poi, dei suoi diretti concorrenti, quali chevrolet su tutti, è il gpl.

risalendo a questo abbiamo una risposta.

la causa del maggior trasporto di gpl attraverso l'italia con i treni è l'incremento quasi insensato di veicoli a gpl, mi scuso per il giro di parole.

bisogna rifletterci perchè oggi è il gpl e domani l'idrogeno.

tutto questo controcorrente rispetto a una naturale evoluzione tecnologica e di servizio di mezzi più pubblici e meno privati, più ecologici e meno radi.

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