from hell doom will come - designing nonesense for everyday living blog about a doomed designer
sabato 27 novembre 2010
Un viaggio da cani
Viaggiare sui treni regionali e su quelli"veloci" ha sempre difficoltà se si é più grandi della propria persona o si é accompagnati. La causa semra essere il fatto che i treni non sembrano pensati per chi effettivamente usufruisce del servizio ma di un ipotetico cadavere umano da stipare insieme al sacchetto dei reperti ritrovati insieme.
Lo studio legato al trasporto vede come priorità il confort durante la marcia ma dimentica molto spesso come ci si giunge al proprio posto e come viene inserito nel sistema del macro servizio.
Il trasporto ferroviario dovrebbe essere un servizio pubblico, o privato al più dell'assenza del pubblico, che aiuti lo spostamento sulla strada ferrata, che prevede diverse fermate in base a punti cruciali legati a nuclei cittadini, di animali, cose e persone.
Una definizione del genere attualmente in italia sembra praticata solo al 5% riflettendo sui continui disagi che non portano a una fruizione senza stress. Sono continui gli esempi sullo stato dell'arte delle aziende che sviluppano vagoni nel bel paese ma che nessuno é adoperato nello stesso o che quei pochi vengano cambiati per far spazio a sistemi aggiornati.
Per quanto riguarda i nostri compagni animali la situazione é pessima. Dati dei decreti non sempre decenti sulle responsabilità dei padroni enon nei loro confronti si creano delle legislazioni nel trasporto ferroviario al pari del razzismo durante il terzo reich. Si possono solo trasportare se si va nell'ultima carrozza, con documenti, se di taglia piccola, se dichiarato non pericoloso, pagando metà biglietto e senza il posto dove tenerlo. Oltretutto si applica solo ai cani. Come se trasportare un drago di komodo preveda un biglietto a tariffa speciale e jacuzzi.
Già non ci sono i posti per le persone sui treni e vengono fatti pagare anche quelli in piedi nei corridoi. Già non ci sono posti per le valigie grosse come furgoni da trasloco. Già non ci sono rimborsi per i disservizi e i disagi che quotidianamente il sistema crea. Ma che per non far "sedere" il cane devo pagare non ha proprio senso.
Come designer e come persona, non come persona e amministratore delegato di un disservizio che si paga oro, mi accorgo che il treno non é a forma di uomo. Un servizio più anziano del trasporto su gomma vede la sua evoluzione d'uso, ma non di sviluppo tecnico teorico, in stallo se non anche in declino. L'ergonomia sacrificata all'insegna dell'aumento dei posti, l'esperienza del viaggio legata alla sensazione del disagio e l'impraticità di poter traportare altro o altri insieme rendono un quadro chiaro sulla situazione che potrebbe essere l'analisi utile per nuovi prodotti.
Oggi ho preso il treno e continuo a guardare in che anno sono per ricordarmi che non é una deformazione dello spazio-tempp verso una dimensione dove l'utente é ignoto al progettista.
martedì 23 novembre 2010
Gli strumenti del futuro
In conclusione oggi é necessario conoscere. Rimanere indietro é un modo per bloccare tutti rischiando di peggiorare il futuro. Spero che ci si smuova.
Il motto dell'osservatore di testi
Revit é più apple di archicad
Aspettare non porta a innovazione se si conosce il risultato.
Vedere oltre il proprio naso fa conoscere gli altri ma soprattutto ci fa confrontare con altre idee.
Una prospettiva meno grandangolare rende più oggettivo l'obiettivo e vi aiuta a comprendere le opinioni.
Nel caso del Bim in studio é stato utile studiare senza confronti archicad poiché due anni fa era il leader per la sua semplicità di uso e interfaccia. Fortunatamente il mutamento continuo, le criticità e la concorrenza fanno il loro dovere in un ambiente stantio come quello del cad architettonico. Tutti sanno come lucidare su autocad ma nessuno sa applicare teorie legate al progetto e non allo strumento.
Oggi revit ha superato la barriera della prima utenza e dei problemi tecnici.
Nonostante archicad rifletta il motto userfriendly di apple si é fossilizzato su un sistema sempre uguale a se stesso da 20 anni senza grosse novità per chi lavora come utente e operatore.
Uscire dal bozzolo e pensare in maniera più parametrica e meno programmatizzato é un pensiero che si vede in revit dove gli oggetti non passano mai da un'interfaccia tipo visual studio ma attraverso un sistema di disegno.
domenica 14 novembre 2010
lunedì 20 settembre 2010
sabato 18 settembre 2010
ecco come va il kindle e come si può andare avanti a leggere meglio
prima di tutto leggere è davvero un piacere. come un libro e senza riflessi ambigui!
alcuni dei libri che avevo sul mio Kindle per PC sono comparsi automaticamente appena finita la registrazione e erano alla stessa pagina che avevo lasciato aperto e con tanto di segnalibri.meglio di quello che ci si aspetta è comodo da portare in bus e da tenere con una mano sola, sempre sullo stesso bus.
parlando d'altro ci sono opzioni interessanti presenti che pochi hanno presente.
la prima è l'uso del kindle come memoria di massa, equivalente a un pendrive da 4 gb. nel mentre che è collegato al pc è possibile caricare i file che non si acquistano da amazon, anche se ci sono quelli a $ 0.00 di prezzo(i classici ma in lingua inglese e qualche ricerca). il fatto permette anche il caricamento di file differenti da quelli per kindle come per esempio pdf, doc, docx, epub e txt.
i pdf risultano piacevoli ma il consiglio è prima di salvarli o di aggiustarli con acrobat pro in modo tale che diventino più leggeri visto che hanno molte immagini.
il test a riguardo è stato un pdf puro di immagini contro uno generato da illustrator. il secondo è stato disastroso portando al reset del kindle stesso onde evitare impallamenti oltre i 5 minuti che mi sono passati davanti.
altra chicca presente è la possibilità di leggere riviste e quotidiani. amazon divide fortunatamente la scelta in nazioni e lingue per cui è presente l'italia ma solo con La Stampa.
l'esperienza di leggere un giornale in dimensioni contenute è estremamente godibile, evitando intralci nella lettura con formati scomodi e foto esagerate. gli articoli sono gli stessi ma non ci sono le pubblicità, la guida tv, l'oroscopo e altre segate varie che non rendono il giornale una fonte di notizie.
molto utile la possibilità di salvare gli articoli (clippandoli) che vengono poi raccolti nell'apposita sezione nella home del kindle.
ultima ma non ultima la possiblità di andare su internet e ascoltare gli mp3. la seconda non è utilissima vista la poca memoria a differenza del PMP, personal media player, presenti sul mercato ma la prima fa gola.
già leggere i giornali, le riviste, i libri, i pdf e gli altri formati sembra già fantascienza con la qualità e la chiarezza di questo dispositivo ma andare su internet è ancora più emozionante.
per esempio basti pensare a siti di notizie e leggerli come i giornali!
un confronto di una pagina del CittàdellaSpezia.it tra un monitor led fullhd da 16,4" e il kindle. risultato? posso essere sul divano senza i quasi 2,8 kg di pc e calore che sviluppa! oppure sul terrazzo o al bar o in biblioteca!
l'ultima caratteristica impossibile da far vedere con foto è il Text-to-Speech.
in altre parole i libri, ovviamente non quelli in pdf, sono principalmente testi e ,se in inglese e ben tabulati, vengono letti da una voce sintetica. l'effetto è quello di avere la voce dei documentari del national geographic nel palmo della mano. la voce può essere maschile o femminile e può andare più o meno veloce nella lettura. l'effetto che ne esce è la pagina che si sfoglia da sola o il kindle in tasca e le cuffie.
da questo acquisto ne esco soddisfatto anche perchè l'ipad è bello ma enorme e poi leggere gli ebook sul cellulare ammazza la vista e la batteria.
da designer e specialmente designer di user experience penso che ci sia modo e modo di leggere e questo non ammazzerà di certo le librerie e i libri fisicamente. infatti anche se li ho in digitale ho anche di alcuni la copia fisica (come gli Ulisse di Joyce che uno è comodo per casa, quello fisico, e l'altro per strada, quello su kindle).
spero solo che in molti prendano questo device invece di quelli venduti nei negozi in italia!
venerdì 17 settembre 2010
ecco in mani italiane il Kindle 3 di amazon!
primo round con il kindle è arrivato finalmente per la mia pacchia da dottorando assetato di libri per la tesi ma anche per alcuni testi per android e per D&D.
il risultato è una scatolina al modico prezzo euroconvertito di 100 rispetto alla clamorosa cifra di un iriver da 399.
ci mettiamo la spesa? 161 dogana inclusa!
a parte la sezione veniale veniamo al pacco!
direi che è più leggero del recente acquisto della polaroid pogo, che consiglio caldamente ma è più voluminoso.
intorno alla confezione compare un logo molto interessante per tutti gli studiosi di packaging.
quello che ha scritto sopra è legge!
FRUSTRATION FREE PACKAGING
e questo sembra garantire molto di più rispetto a un ipod che lascia con la bocca aperta che chiede poi da che parte cominciare.
quindi apertura a strappo come se fosse un pacco di merendine e siamo pronti per partire all'esplorazione di un contenuto pari alla media dei dispositivi ad alto contenuto di tecnologia per il personal media.
personalmente ormai a furia di vedere unboxing vari non mi stupisce, l'avevo visto e quindi subito il dispositivo, incelofanato ma non in modo esagerato che ha subito delle istruzioni che a prima vista sembrano su una pellicola protettiva ma in realtà è una immagine dello schermo(e-ink).
tolto pellicole e dispositivo compare la guida rapida, che serve giusto per fugare i dubbi da principianti del device che in realtà è alla terza generazione!
la guida non è più di una decina di pagine piegate a fisarmonica. ciò non deve allarmare! la vera guida è dentro il kindle!
infatti dentro ci troveremo il minimo sindacale per il primo tour per intendere come funziona.
e alla fine della confezione il cavo mini USB e l'adattatore per la presa elettrica che a furor di popolo dirò che nonostante l'ordine specifico per l'italia è: AMERICANA! che pacco! però non ci si deve allarmare! ormai siamo sommersi da questi in versione europea-italiana. quindi basta la prima che passa il convento e via che si parte!
concludo il primo tour con il confronto con altri oggetti più comuni per capire la dimensione.
lunedì 6 settembre 2010
entrare nel mercato
sorge istantaneo dire quello che si riporta di blog in blog, ossia che molti non lascerebbero il proprio sistema operativo per smartphone per uno diverso, pensare a quelli che hanno iphone e android che in realtà hanno la loro interscambiabilità sotto il profilo di GUI.
in aggiunta bisogna riflettere che molti non sono ancora entrati nella vera era dello smartphone o dell'oggetto che risolve la vita come il dispositivo di star trek che permetteva sia la difesa personale che il teletrasporto.
in un mercato dove sembra che per entrare si debba investire molto si vedono le seguenti faccende da svolgere:
- mettere qualcosa di noto. l'essere noto non vuol dire copiare ma qualcosa che è assunto come operazione standard. nel caso della diatriba dei cellulari è noto che serve un comando per uscire: iphone ha solo quello in realtà ma winpho7 e android si basano su un tasto "back" e uno "home" così da differenziare il percorso.
- offrire una prestazione painless. ormai essere user friendly non è più la prerogativa per alcuni device e alcuni oggetti, basti pensare all'ikea e ai suoi manuali che riprendono quelli dei giochi lego.
- essere utili senza delay. se si pensa a uno smartphone ormai si pensa anche al suo gps. google batte molti su questo pensando a una applicazione maps che funziona anche senza la copertura gps che richiede tempo e batteria. google maps esiste non solo per android ma per tutti i dispositivi cellulari presenti sul mercato garantendo orientamento ai poveri disgraziati che cercano di andare da lì a là con la fretta che li assilla.
- cloud. questa parola sa tutto e niente di quello che succede dietro. come una bustina di tè sa della storia della compagnia delle indie (cit. guida galattica per autostoppisti). oggi essere nella nuvola permette di avere le proprie cose indipendentemente da quello che si adopera. avere le foto su flickr permette di non portarsi dietro l'album da casa e avere i documenti su google docs permette di modifcarli da qualcunque parte del mondo dove esiste uno schermo e un qualcosa per scrivere.
ogni oggetto con cui interagiamo che sia collegabile ha queste funzioni. pensate a un tavolino di un'azienda qualunque che si propone su internet. se riuscisse a offrivelo dimostrandovi in un video come si monta con un cacciavite o una brugola e poi per inviarlo a casa ci volesse solo un click e vi tenesse aggiornati su come adoperarlo o potenziarlo e poi alla fine dismetterlo e cambiarlo....quanto è diverso da prendere un cellulare?
ormai anche nel campo di tutti gli altri prodotti esiste questo senso di mercato intelligente e aperto che sembri offrire il prodotto giusto con tutte le sue opzioni che lo rendano vostro senza sconvolgere l'esistenza e le conoscenze minime.
siamo dummies e siamo anche trattati come tali nel mercato.
domenica 5 settembre 2010
giovedì 2 settembre 2010
domenica 29 agosto 2010
venerdì 27 agosto 2010
Complessità e tecnologia
La funzione che si chiede ogni giorno ai nuovi prodotti è saper fare. Il fare che ci rendeva uomini ora è legato a quello per creare questi nuovi strumenti di intermediazione tra il nostro io e il mondo.
L'uomo diventa cervello collegato a leve e pulsanti del fare.
La tecnologia diventa il mezzo tra il pulsante e il mondo.
La complessità rimane tra l'idea del fare descritto dall'uomo e la funzione del fare descritta nella tecnologia usata.
martedì 17 agosto 2010
venerdì 13 agosto 2010
url brevi
http://bit.ly/iLDoMglry
http://bit.ly/iLDoMdat
http://bit.ly/iLDoMblg
saranno più semplici da ricordare o no? ;)
martedì 6 luglio 2010
Paternità
Usare un blocco di creta per estrarne una forma é tipicamente un pensiero romantico del progetto ma ha valenze di coscienza nella sua tridimensionalità e dei rapporti con la realtà. Usare sculture di polistirolo su modelli di cartone dei meccanismi interni é portare quel concetto dal suo idealismo a una realtà industriale e funzionale.
Bisogna quindi ricordare che ogni medium é valido per ottenere il risultato industriale. L'importante é dominare quel mezzo per non causare difetto fra idea e oggetto.
Poi come ogni designer il progetto sembra sempre un figlio monco ma con tanto affetto.
lunedì 5 luglio 2010
Medium
Fuori da ogni dubbio risalta la distanza che pone lo strumento rispetto l'idea e la realtà. Più lo strumento non deprime durante l'uso il proprio utente più questo troverà facile tirare fuori la creazione.
Più uno strumento é medium e allo stesso tempo coscienza del mestiere e più ci sarà una espressione corretta di quanto si vuol fare.
Mettiamo una matita contro un tecnigrafo.
Il lapis permette ogni sorta di rappresentazione ma solo col tecnigrafo si arriva a una vera precisione.
Nel mondo digitale un blocco note contro indesign o un editor di html é come dire che se sai tutto puoi scriverlo come codice di sana pianta; ma se lo strumento é per la carta ci sono programmi come indesign che ci aiutano in ogni scelta e allo stesso modo sappiamo che se deve essere per il web non dovrei usare quello per la carta.
Il tutto gira intorno a quello che é una vasta scelta che ci avvicina al mestiere e non ci rovina.
lunedì 21 giugno 2010
martedì 8 giugno 2010
sabato 22 maggio 2010
martedì 18 maggio 2010
Prospettive da creativity day – giorno primo
giovedì 6 maggio 2010
primo compendio alla lectio di 3ds
lex 3ds max - compendio from Matteo Sgherri on Vimeo.
compendio a una esercitazione del corso di architettura
lunedì 3 maggio 2010
News dal passato
Ci sono cose che pochi penserebbero umanamente credibili come il solo pensare di avere 256 colori e dei tasti funzione. Non dimentichiamoci di chi doveva riavvolgere i nastri con le matite per poter caricare il programma sul commodore.
L'era informatica attuale non pensa neanche più di avere con sé i dati ma di sapere solo come raggiungerli. Ora é semplice collegarsi a differenza di quando ci si provava col 14kbs.
Oggi si pensa che l'interfaccia debba dire tante cose ma una volta la schermata azzurra era la più invitante rispetto a una nera.
Un pò tanto é cambiato ma le aspettative rimangono sempre tante e sembrano costanti.
Essere stupiti, aggiornati e rallentati dal cambiamento sono la normalità per l'utenza media. L'elitè di chi tiene il passo condiziona e invecchia come un parlamento di nobili eterni. Si cambia solo per migliorare quel poco di marcio che dà fastidio e non quello che non funziona.
Perché quattro tasti o tre per un comando che una mano non riesce a usare bene il contorsionismo sulla tastiera? Perché ridurre e sovrapporre i tasti? Perché nascondere alla vista i tasti?
Sono quesiti poco insolubili, come l'aspirina nell'acqua depurata.
domenica 2 maggio 2010
venerdì 30 aprile 2010
Un lampo contro l'albero di mele
Dopo gli eventi degli ultimi due mesi il mondo dell'editoria digitale e dell'entertain sono ad una svolta che cambierà la vita.
Una dichiarazione detta da un guru alla premiere italiana é stata:"questa é la prima e l'ultima volta che sviluppiamo un template per iphone os su piattaforma flash. Il futuro é android."
L'affermazione va letta nel contesto e nelle implicazioni future.
Il w3c é ancora a litigare sul giusto sviluppo dell'html5 per il supporto a video.
La dimostrazione risiede in siti di beta test come youtube html5 version che non é per niente rapido a caricare o a mantenere un buon streaming di dati, data l'aggiuta delle pubblicità e del collegamento con itunes.
Incredibilmente tutto questo non é ancora totalmente fruibile da parte dei veri end-user. Loro non sono integrati con questo sistema favorendo flash perché la diffusione delle nuove versioni dei browser compatibili non é spinta a una installazione automatica come anche a degli aggiornamenti.
La questione quindi stimola il trend attuale del supporto a flash e alla sua diffusione insieme a altri sistemi come il silverlight e l'onnipresente javascript. Ne risulta che il non supporto a queste tecnologie a oggetti di punta della gadgettistica elettronica e informatica provochi diaparità e un handicap.
Adobe dal canto suo é una delle software house più influenti a cui segue google, sia come sviluppatori che come tecnologie, entrambi secondi solo a microsoft.
Il futuro sembra incerto ma la sensazione sarà un grosso cambiamento e una svolta nella storia digitale. I tablet stanno per entrare nella storia dell'era digitale 3.0 con apple che si pone di prepotenza in prima fila, cercando di replicare il suo primo successo del primo Mac dando a tutti la possibilità di avere un dispositivo tecnologicamente avanzato e più diretto nell'uso.
Chissà che sarà alla fine.
questione di marketing o la mela verrà mangiata dall'androide?
mercoledì 28 aprile 2010
Second lesson
Nella lezione di domani finalmente ci saranno le basi per la composizione di oggetti. Partendo dalle primitive fino al polymodelling.
Per far tenere il passo sarà abbastanza diluito per far stare tutto in parole chiare e abbondantemente semplici.
Mi raccomando....qualità pixar!
giovedì 22 aprile 2010
3d
La prima infarinatura sul 3d per il render e l'animazione.
Di quello che ho subito io non c'é più traccia ma si sente nell'aria cosa non é stato: inutile.
Anche una lezione in cui non c'é la ressa come a fisica si riesce a avere un'impressione del livello che si deve apprendere.
La lezione era frontale. Aprire il libro e poi lamentarsi che é un corso post pranzo senza obbligo di frequenza. Esercitazioni a livello primordiale quando 3ds é sconosciuto a differenza di maya e su youtube nessuno caricava così tanti video.
Qualcosa é cambiato. Anzi. Evoluto.
Oggi il 3d lo adoperano anche là dove basterebbe un buon attore o un buon fotografo. Oggi ci sono molti altri software. Oggi autodesk ha tutti i principali programmi sotto lo stesso tetto. Oggi un pc regge una grafica pari a quella del cinema in tempi abbastanza ragionevoli.
E il limite?
martedì 20 aprile 2010
domenica 18 aprile 2010
On the road to the future present
Adobe ha presentato la nuova linea di prodotti con una serie incredibile di migliorie. Partendo da photoshop si nota come il passaggio al x64 sia d'obbligo e necessario per poter assaporare i cambiamenti e le modifiche adoperabili sui prodotti di grafica.
Terrorizzante e emozionate il content-aware. Un sistema che riconosce uno sfondo e un oggetto, permettendo di eliminare o di staccare in maniera più rapida figure rispetto un panorama.
Potente e semplice la prospettiva. Ora come sui programmi di tipo raster illustrator permette una migliore gestione del 3d per la creazione di effetti di profondità.
Non dimentichiamo che ci sono state altre presentazioni e eventi in corso.
Autodesk con un mese di anticipo e senza particolari leakage ha tirato fuori la linea del prossimo anno.
La parte eccezionale vede un aumento della capacità di anteprima dei progetti e dei render, eliminando tempi di correzione tramite render intermedi.
Esistono novità secondarie in questo periodo.
É in rapida ascesa un freeware che cerca di fare le scarpe a mudbox e zbrush. Il suo nome é sculptris e sta facendo girare la testa a tutto il mondo degli scultori digitali grazie alla sua intuitività ma soprattutto pe la sua leggerezza sia di uso che di esercizio. Si basa sul miglioramento del modello là dove si sta lavorando e non dover aumentare il dettaglio totale. Risultato? Meno di due mega di programma portable!
La questione é ancora in divenire sul fronte software. Don't warry!
venerdì 16 aprile 2010
sabato 10 aprile 2010
martedì 9 marzo 2010
mercoledì 3 marzo 2010
Rigging
Tanto per iniziare vi spiego a cosa serve il rigging.
Avete presente le marionette o i pupi coi loro fili attaccati ai burattinai? Ecco quello é il mestiere del rigging. Un mediatore fra l'oggetto da animare e il burattinaio.
Tenendo presente tale affermazione dovete iniziare a riflettere alle vostre articolazioni e alle vostre dipendenze tra falangi e ossa.
Una riflessione del genere permette di comprendere maggiormente chi viene prima e chi controlla o dipende dall'altro.
Altro fattore importante é togliere dai vostri pensieri che tale espediente serva esclusivamente per dare vita a umanoidi o animali o chimere per varie animazioni o effetti speciali.
Sbagliatissimo!
Il rigging si può effettuare anche per spiegare progetti complessi. Il funzionamento di un ombrello per esempio si può simulare nelle sue articolazioni meccaniche. Anche l'apertura di una porta.
Con il rigging vengono necessari degli utensili ormai ignoti: piccoli appunti. É sempre bene mettere in ordine, specialmente prima di sperimentare, tutto quello che deve essere fatto.
Con questo per ora chiudo.